Osservatorio sulla Salute Globale






SALUTE GLOBALE ED IL BISOGNO
DI TECNOLOGIE INNOVATIVE
Promosso congiuntamente da Intesa Sanpaolo e Università Campus Bio-Medico di Roma (UCBM), l’Osservatorio si pone l’obiettivo ultimo di creare un eco-sistema collaborativo che coinvolga gli stakeholder chiave del settore dell’innovazione in sanità, per promuovere l’adozione sicura, efficace e sostenibile delle tecnologie innovative.
Obiettivi dell’osservatorio
L’Osservatorio studia e promuove casi di successo in cui lo sviluppo e l’adozione di tecnologie innovativa ha reso i sistemi sanitari più sicuri, efficaci, resilienti e sostenibili, al fine di sostenerne la scalabilità e favore la nascita di nuovi casi di successo, replicabili in altre regioni e nazioni.
Il primo studio
Dopo aver analizzato le sfide globali, con focus sull’Europa, e le opportunità per il sistema sanitario e le aziende italiane, individuando soluzioni per una diffusione sostenibile dell’innovazione, l’Osservatorio si concentrerà nel 2025 su tre azioni:

Interviste agli operatori
per mappare le sfide e le opportunità legate alla reale adozione di tecnologie innovative in sanità.

Attività di sensibilizzazione
sui principali trend tecnologici (AI, AIoMT, big data, terapie digitali e medicina personalizzata)

Approfondimenti e progetti trasversali
per favorire collaborazioni e adozione consapevole delle nuove tecnologie.
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Privacy statment: Tutte le informazioni connesse alla partecipazione allo studio saranno trattate in modo strettamente riservato in conformità alle norme per la tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali (ai sensi degli artt. 13 e 14 del Regolamento UE n. 679/2016 del 27.04.2016 “Regolamento generale sulla protezione dei dati” e del D.Lgs. n. 196/2003 “Codice in materia di protezione dei dati personali”, come modificato dal D.Lgs. n. 101 del 10.08.2018, recante disposizioni per l’adeguamento dell’ordinamento nazionale al Regolamento europeo). La partecipazione allo studio è volontaria e non comporterà alcun beneficio o vantaggio se non il miglioramento delle conoscenze scientifiche in tema di innovazione in ambito sanitario.
Team e progetti in corso
All’Osservatorio sulla salute globale lavorano manager di Banca Intesa e docenti e ricercatori del laboratorio Intelligent Health Technology del Campus Biomedico. Scopri il team e i progetti in corso.
Le sfide
Le sfide della salute globale sono sempre più interconnesse e urgenti, imponendo un improrogabile cambio di focus a chi si occupa di ricerca ed innovazione nel settore delle tecnologie sanitarie e dell’ingegneria biomedica.
Cambiamenti climatici
Temperature globali in aumento: maggiore frequenza di ondate di calore, siccità, piogge torrenziali e inondazioni anomale.
Impatto sulla salute umana:
Mortalità cardiovascolare e malattie respiratorie da ondate di calore.
Malnutrizione da fallimento dei
raccolti.
Maggiore trasmissione di malattie
infettive.
Diffusione di malattie infettive:
dengue, malaria e West Nile virus in
aree non tropicali.
Nel 2023:
Mortalità over 65 per alte temperature aumentata del 167% rispetto agli anni ‘90.
Perdita del 6% di ore di sonno rispetto alla media 1986-2005.
Il potenziale riproduttivo di base (R0) della dengue è aumentato del 31% nel 2020 rispetto al periodo 1950-1954 in Italia
Emergenze sanitarie
Gestione delle emergenze sanitarie:
Priorità globale per affrontare eventi imprevisti.
COVID-19 ha evidenziato la necessità di sistemi sanitari più resilienti.
Malattie emergenti e riemergenti:
evidenziate vulnerabilità dei sistemi sanitari; necessità di migliorare preparazione e risposta globale.
Resistenza antimicrobica (AMR):
Dengue e malaria amplificate da cambiamenti climatici e alterazioni ecosistemiche.
Proliferazione di vettori (zanzare, zecche) favorita da questi cambiamenti.
Emergenze legate a disastri naturali:
Aumento di terremoti, inondazioni, uragani ed eventi climatici estremi.
Impatti maggiori sulle popolazioni
vulnerabili:
- Rischi di malattie infettive.
- Scarsità di risorse sanitarie.
- Difficoltà nella risposta alle
emergenze.
Cambiamenti demografici
Invecchiamento globale:
rapido aumento della popolazione anziana. Stima ONU: persone con età >60 anni raggiungeranno i 2 miliardi entro il 2050.
Impatti sulla salute:
Aumento della disabilità.
Maggiore prevalenza di patologie croniche.
Riduzione della qualità di vita e del benessere.
Diminuzione del personale sanitario
Aumento della domanda di Servizi sanitari e sociali per assistenza e cura
Sfide principali:
Assistenza sanitaria adeguata
Gestione delle malattie croniche
Prevenzione e trattamento della
malnutrizione.
Far fronte alla drammatica carenza di personale sanitario, anche mediante l’adozione di tecnologie innovative
Malattie infettive
Minaccia di malattie infettive:
Zoonosi e malattie trasmesse da vettori (es. malaria) richiedono nuove strategie di prevenzione in zone non endemiche.
Malattie persistenti: tubercolosi, HIV/AIDS, epatiti virali, influenza aviaria, ebola.
Pandemia di COVID-19:
evidenziate vulnerabilità dei sistemi
sanitari; necessità di migliorare preparazione e risposta globale
Emergenze legate a disastri naturali:
Germi resistenti ai farmaci aumentano mortalità e difficoltà di trattamento.
Stime: fino a 10 milioni di morti
all’anno entro il 2050 senza
interventi.
Rischio di rendere letali infezioni oggi trattabili
Malattie non trasmissibili
Malattie in aumento:
tra le molte in aumento le principali sono diabete, malattie cardiovascolari, cancro. Alla base di tali
patologie possono esserci ulteriori condizioni mediche diffuse come obesità e ipertensione.
Cause principali:
Fattori individuali (età, sesso, fattori genetici)
Stili di vita poco salutari: alimentazione non bilanciata, sedentarietà.
Fattori ambientali, socioeconomici e culturali.
Le sfide della salute globale, calate nel contesto europeo.
Le temperature in aumento hanno portato a un incremento del 33% della mortalità da calore nel 2018 rispetto al 2000. Dal 1950 al 2018 la trasmissibilità di dengue e chikungunya è aumentata del 60%.
Dal 2020 al 2023, i livelli di preparazione alle crisi sanitarie nei paesi dell’UE sono migliorati, con l’adesione alle normative sanitarie internazionali dell’OMS passata dal 75% al
78%.
Fino al 45% dei casi di demenza potrebbe essere evitato affrontando 14 fattori di rischio che sono modificabili. L’obesità raggiunge il picco del 20% tra i 65 e i 74 anni.
La percentuale di persone over 65 nell’UE aumenterà dal 21% nel 2023 al 29% entro il 2050. L’aspettativa di vita a 65 anni supera oggi i 20 anni, ma oltre la metà di questo periodo è segnata da malattie croniche e disabilità.
Competenze digitali
È necessario migliorare le competenze digitali degli operatori e dei manager della sanità, dato che il 42% degli europei e il 37% dei lavoratori sanitari mancano di competenze digitali di base, mentre si favorisce la ricerca e lo sviluppo di soluzioni innovative che mirino a rivoluzionare la salute pubblica e globale, come hanno rivoluzionato la biologia e la clinica negli ultimi decenni.
Cambiamenti climatici
È necessario rendere i sistemi sanitari Europei più resilienti a tali cambiamenti, e ridurne l’impatto ambientale che contribuisce al 5% delle emissioni di CO2 e dunque al cambiamento climatico stesso.
Entro il 2050, i cambiamenti climatici potrebbero causare perdite economiche per 12,5 trilioni di dollari. I sistemi sanitari subiranno un onere di 1,1 trilioni di dollari, con le ondate di calore come maggior fonte di perdite economiche.
Emergenze sanitarie
La recente pandemia ha dimostrato che le pratiche cliniche per la prevenzione ed il controllo delle infezioni non hanno beneficiato in maniera sostanziale dei progressi della tecnologia negli ultimi decenni.
Al contrario tecnologie abilitanti come l’AI, i big-data, l’IoT e lo sviluppo di nuovi point-of-care forniscono strumenti sicuri, efficaci e sostenibili che possono rivoluzionare il modo in cui preveniamo e conteniamo malattie infettive e pandemie.
I costi per migliorare la preparazione alle emergenze sanitarie variano da 1,6 miliardi di dollari all’anno per rafforzare le capacità in 139 Paesi a reddito basso e medio, a 43 miliardi di dollari all’anno per supportare le attività a livello nazionale e implementare iniziative globali, come la ricerca e lo sviluppo di tecnologie sanitarie (diagnostici, trattamenti e vaccini).
Malattie non trasmissibili e malattie infettive
La convergenza tra tecnologie sanitarie ed elettronica di consumo (e.g., smartwatch, App per salute e benessere) consentono di personalizzare prevenzione, diagnosi e terapia massimizzandone sicurezza, efficacia e sostenibilità, anche ambientale.
Secondo l’OMS, tra il 2011 e il 2030, le malattie non trasmissibili costeranno all’economia globale oltre 30 trilioni di dollari. Per i paesi dell’OCSE, la perdita cumulativa di produzione economica causata dall’AMR entro il 2050 ammonterà a un valore compreso tra 20 e 35 trilioni di dollari.
Cambiamenti demografici
L’adozione di tecnologie abilitanti per l’ottimizzazione e l’automazione dei processi sanitari, come l’AI e la robotica, possono compensare, in parte, la carenza di personale sanitario, liberando gli operatori sanitari da compiti burocratici e amministrativi, consentendo lori di dedicarsi maggiormente alla cura, all’ascolto dei pazienti e alla formazione continua.
La spesa pubblica in sanità ha costituito in media il 7,8% del PIL. La relazione di dipendenza dall’età è prevista in aumento dal 34,4% nel 2019 al 59,2% nel 2070, riducendo il numero di persone che finanziano la sanità pubblica e aumentando la domanda di servizi sanitari per gli anziani.
Competenze digitali
È necessario migliorare le competenze digitali degli operatori e dei manager della sanità, dato che il 42% degli europei e il 37% dei lavoratori sanitari mancano di competenze digitali di base, mentre si favorisce la ricerca e lo sviluppo di soluzioni innovative che mirino a rivoluzionare la salute pubblica e globale, come hanno rivoluzionato la biologia e la clinica negli ultimi decenni.
Cambiamenti climatici
È necessario rendere i sistemi sanitari Europei più resilienti a tali cambiamenti, e ridurne l’impatto ambientale che contribuisce al 5% delle emissioni di CO2 e dunque al cambiamento climatico stesso.
Entro il 2050, i cambiamenti climatici potrebbero causare perdite economiche per 12,5 trilioni di dollari. I sistemi sanitari subiranno un onere di 1,1 trilioni di dollari, con le ondate di calore come maggior fonte di perdite economiche.
Emergenze sanitarie
La recente pandemia ha dimostrato che le pratiche cliniche per la prevenzione ed il controllo delle infezioni non hanno beneficiato in maniera sostanziale dei progressi della tecnologia negli ultimi decenni.
Al contrario tecnologie abilitanti come l’AI, i big-data, l’IoT e lo sviluppo di nuovi point-of-care forniscono strumenti sicuri, efficaci e sostenibili che possono rivoluzionare il modo in cui preveniamo e conteniamo malattie infettive e pandemie.
I costi per migliorare la preparazione alle emergenze sanitarie variano da 1,6 miliardi di dollari all’anno per rafforzare le capacità in 139 Paesi a reddito basso e medio, a 43 miliardi di dollari all’anno per supportare le attività a livello nazionale e implementare iniziative globali, come la ricerca e lo sviluppo di tecnologie sanitarie (diagnostici, trattamenti e vaccini).
Malattie non trasmissibili e malattie infettive
La convergenza tra tecnologie sanitarie ed elettronica di consumo (e.g., smartwatch, App per salute e benessere) consentono di personalizzare prevenzione, diagnosi e terapia massimizzandone sicurezza, efficacia e sostenibilità, anche ambientale.
Secondo l’OMS, tra il 2011 e il 2030, le malattie non trasmissibili costeranno all’economia globale oltre 30 trilioni di dollari. Per i paesi dell’OCSE, la perdita cumulativa di produzione economica causata dall’AMR entro il 2050 ammonterà a un valore compreso tra 20 e 35 trilioni di dollari.
Cambiamenti demografici
L’adozione di tecnologie abilitanti per l’ottimizzazione e l’automazione dei processi sanitari, come l’AI e la robotica, possono compensare, in parte, la carenza di personale sanitario, liberando gli operatori sanitari da compiti burocratici e amministrativi, consentendo lori di dedicarsi maggiormente alla cura, all’ascolto dei pazienti e alla formazione continua.
La spesa pubblica in sanità ha costituito in media il 7,8% del PIL. La relazione di dipendenza dall’età è prevista in aumento dal 34,4% nel 2019 al 59,2% nel 2070, riducendo il numero di persone che finanziano la sanità pubblica e aumentando la domanda di servizi sanitari per gli anziani.
Riflessioni
1. Le politiche sui dispositivi medici devono essere integrate nelle politiche sanitarie internazionali, nazionali e regionali, ed includere requisiti chiari, in termini di finanziamenti, risorse umane qualificate ed infrastrutture, promuovendo l’innovazione tecnologica, comprese innovazioni emergenti come l’IA e le terapie digitali
2. Le politiche sanitarie sulle tecnologie innovative devono essere allineate in tempi rapidi con le risoluzioni OMS e le politiche Europee, contenendo frammentazioni regionali ed eterogeneità non necessarie, in particolare sugli aspetti di maggiore impatto come la sicurezza dei pazienti, l’avanzamento tecnologico, la lotta alle malattie infettive, e la riduzione del loro impatto ambientale. Assicurando l’accesso equo ai dispositivi medici essenziali.
3. Al fine di implementare in maniera efficace i regolamenti europei sui dispositivi medici, e massimizzarne la compliance in tutto il ciclo vita dei dispositive medici, sarebbe opportuno riflettere sulla creazione o l’identificazione di un organismo o un’agenzia che curi tutto il ciclo vita dei dispositivi, inclusa la manutenzione e la gestione, oltre agli aspetti regolatori, di valutazione e di programmazione, dialogando costantemente con operatori del settore, ricercatori, industrie ed associazioni di pazienti
4. L’adozione sicura e sostenibile di dispositivi medici innovativi richiede una pianificazione accurata delle risorse fisiche, infrastrutturali e umane, con particolare attenzione al ruolo di esperti qualificati come ingegneri biomedici e clinici e loro associazioni.
5. È necessario potenziare da un lato la ricerca e sviluppo (R&D) e dall’altro meccanismi ben definiti per l’adozione di tecnologie innovative per la salute, al fine di garantire una gestione sicura, efficace e sostenibile delle stesse e dei dati da esse generati, includendo misure robuste di cybersecurity per proteggere le informazioni sensibili e le infrastrutture digitali.
6. Le politiche sui dispositivi medici dovrebbero promuovere pratiche di sostenibilità ambientale che ne riducano l’impatto durante tutto il ciclo vita, includendo una gestione responsabile della produzione dei rifiuti e delle catene di fornitura, rendendoli criteri di merito condivisi ed armonizzati.
7. È essenziale monitorare continuamente l’efficacia delle politiche sui dispositivi medici attraverso indicatori chiari e condivisi che alimentino sistemi di valutazione basati sull’evidenza.
8. Le politiche di emergenza sanitaria devono garantire l’accesso a dispositivi medici essenziali, in modo tempestivo, appropriato ed equo per rispondere efficacemente alle crisi sanitarie. L’Italia e l’Europa dovrebbero attuare politiche per rendersi indipendenti da paesi terzi per la produzione di dispositivi medici e dispositivi di protezione individuale essenziali durante le emergenze.
9. Si rende necessaria in Italia ed in Europa l’adozione di percorsi rapidi per la sperimentazione e l’adozione di dispositivi medici innovativi al fine di recuperare il gap competitivo con paesi concorrenti, che al momento risultano di maggiore attrazione per innovatori ed investitori del settore a causa dell’incertezza legata ai tempi ed ai costi per la sperimentazione e l’adozione, dovuti alla frammentazione dei sistemi sanitari dei paesi Europei.
10. È urgente un piano per la formazione, che fornisca agli operatori sanitari ed alle professioni alleate, le adeguate competenze per poter massimizzare l’adozione di tecnologie innovative sicure, efficaci e sostenibili, utili anche a fronteggiare la carenza di personale sanitario nei prossimi anni.
Newsroom
Il sole 24 ore – 30 Ottobre 2024
Campus bio-medico e Intesa Sanpaolo: nasce un Osservatorio per la ricerca sulla salute globale
Forbes – 31 Ottobre 2024
Forbes – 27 Dicembre 2024
Intesa Sanpaolo e Campus Bio-Medico insieme per un osservatorio sulla salute globale